mercoledì 23 novembre 2011

Il fantastico mondo di Margherita

Margherita ha nove anni ed è già una scrittrice. Ho letto il suo racconto e ne sono rimasta affascinata: dal modo di narrare, da come descrive le cose, dalla fantasia e dalla sua grande sensibilità. Secondo me la scrittura è un dono, e credo che lei lo abbia. Oggi sono felicissima di condividere con voi questa meravigliosa storia, e se ne verranno altre, tutte quelle che lei vorrà.

Impariamo dai bambini, ripartiamo da loro; osserviamoli, ascoltiamoli e leggiamoli. Ne abbiamo molto bisogno. Diventeremo migliori.




Capitolo 1°: Com’era fatta?......

C’era una volta,nel paese di Carezzano, una casetta vecchia e, non tanto più stabile come in passato, quando era una villa abitata dal re e dalla regina con tutti i suoi servi e maggiordomi d’onore. Quando passavano gli abitanti del paese se ne meravigliavano,ma ora quella struttura passava inosservata da tutti,soprattutto dalle mamme con i loro figli! Quando si avvicinava un nanerottolo per guardare meglio,la mamma gli diceva che era una struttura pericolante e suggeriva al figlio di allontanarsi altrimenti si sarebbe preso un coppo in testa!!!poi la consideravano “vecchia”.Questa “struttura pericolante” non aveva affatto nessun coppo sporgente e nessuna mattonella fuori posto,era un miracolo che quel tetto fosse ancora intatto come in passato!!Aveva tutti i vetri delle finestre rotte e delle persiane…..Bhè di quelle è meglio non parlarne,erano tutte storte,spaccate e c’era così tanta polvere che se fosse stato cibo avrebbe sfamato un’intera nazione!I muri avevano migliaia di crepe e oramai la pittura rosa pastello era diventata bianca come un confetto,ma c’era anche una leggera sfumatura di marrone….Ovviamente della terra asciutta che il vento portava via e che ricopriva la casa. Entrando la vecchia porta scricchiolava:era molto arrugginita,ma in tutte le stanze era così. Per esempio nel lussuoso salotto….o meglio dire nel vecchio salotto, c’erano i divani con dei buchi e tutti impolverati,a nessuno avrebbe ispirato di sedersi sopra, nella cucina se si apriva il forno si vedeva una ragnatela grandissima con il suo proprietario. Salendo delle antiche scale di sassi si andava al piano di sopra. Nella camera da letto dei bambini c’erano sparsi per la stanza vari vecchi peluche,tutti sporchi e malconci,i mobili erano impolverati tanto quanto le persiane e c’erano ragnatele sparse qua e là. La stanza dei genitori era,anche se vecchia,una piccola reggia dorata:sul letto era ancora posato il lenzuolo color oro con i bordini rossi,e sopra il letto c’era una piccola cupola,che aveva accanto un antichissimo quadro di un certo valore, raffigurante una scena di guerra. Il bagno era normale,ma con degli squarci sulle pareti;il corridoio era infestato da ragni e ragnatele,era piccolo,basso e molto stretto:sembrava un piccolo passaggio segreto che portava alle due camere.


Capitolo 2°:il 1945..data speciale

Questa casetta nel 1945(come vi ho detto prima)era abitata dal re e dalla regina. La pittura delle pareti era gialla e non era sfumata né di bianco né di marrone,ma era tinta unita. La stanza dei bambini …neanche una traccia. Le ragnatele non esistevano in tutta quella pulizia e perfezione che le domestiche dei sovrani lasciavano ogni giorno in casa a fine giornata,quando dovevano tornare a casa e riposarsi. Insomma,la villa era molto diversa da adesso,e non aveva cose in comune….a parte una:

il tetto. Era come adesso,sembrava che una magia lo avesse incantato e lui obbediva agli ordini dei movimenti della bacchetta,come se fosse un burattino. Quel giorno però fu speciale per tutti, perché il 25 aprile tutti gli italiani catturati dai tedeschi si liberarono e la regina ebbe un’idea:invitare tutti i liberati a casa loro a mangiare e festeggiare per la libertà che avevano conquistato. La casetta era ben spaziosa,ma non poteva ospitare più di 10 persone al tavolo, tutti però erano così felici che si accontentarono perfino di mangiare seduti per terra e la regina si onorò del fatto che aveva avuto una splendida idea. Alla sera erano tutti stanchi ma ben saziati e molto soddisfatti di essere ancora a festeggiare dopo tanti anni che oramai erano dietro le sbarre,nutriti a pane e acqua. Il corridoio della casa era molto utile per i fuggitivi,perché si erano rifugiati lì per qualche giorno;magari i tedeschi non avevano rinunciato a cercarli e lì non li avrebbero mai trovati. Ma i tedeschi non tornarono e i fuggitivi si misero il cuore in pace.


Capitolo 3°:I 10 contadini

Passarono gli anni e il re e la regina morirono. Vennero ad abitare in quella villa 10 contadini,tra cui due genitori e otto figlie. Il padre delle bambine era in fase di stress con tutte quelle femmine,compresa sua moglie,che parlavano di shopping,di smalti e di fidanzati….ma i loro erano solo sogni,perché essendo contadine non si potevano permettere tutte queste cose a parte i ragazzi. Quella famiglia era molto disperata e contenta allo stesso momento:contenta perché era riuscita a trovare una casa,ma disperata perché non avevano soldi. Un giorno passò di lì un ragazzo bello,intelligente e ricco e si diceva in paese che si chiamasse Romeo. Bussò alla porta dei contadini per fare uno scherzo,ma aprì il padre che era molto duro e prepotente:uno di quei padri che fanno filare dritto e,mentre il ragazzo cercava di scappare,il padre lo prese per la maglietta e lo trattenne lì,nelle sue braccia minute e piccolissime. Valerio(era il nome del padre)chiese a Romeo che cosa ci faceva lì e lui,mentendo, disse che era venuto per dire a loro se gli potevano fare un favore:aiutare suo padre a piantare nel suo giardino una pianta grandissima. Valerio accettò e disse a Romeo di vedersi lì ad una certa ora; sbattè la porta davanti al ragazzino che se ne andò subito a parlare con il padre,come Valerio andò subito a parlare con sua moglie e le sue figlie, che accettarono. L’indomani si incontrarono lì e tutti insieme andarono a casa di Romeo. A fine giornata,quando tutto era al suo posto,il padre di Romeo diede una ricompensa alla famiglia di trecentomila lire(i nostri 150 euro)e la famiglia di contadini diventò poi ricca,perché le figlie andarono a scuola,si laurearono e incominciarono a lavorare per prendere i soldi e, per vivere in allegria e felicità.

 
Capitolo 4°:l’ultima data in passato:il 2003

Nel 2003 i contadini vendettero la casa a delle persone comuni*(né come il re e la regina,né come i contadini)*perché le figlie erano andate a vivere con i loro fidanzati in una casa lontana,e non potevano stare in due in una casa così grande!!Le persone erano una famiglia di:una bambina,un bambino,due genitori e quattro nonni. A quei tempi andava di moda il colore rosa e tutti nella casa,a parte i nonni che erano all’antica,erano vestiti di rosa,perché la mamma, li aveva obbligati, per fare bella figura davanti alla gente del paese(perché in quel paese spettegolavano sempre!). Però tutti erano d’accordo che il giallo era un colore orribile e,così,verniciarono la casa di rosa:un po’ perché andava di moda il rosa e un po’ perché a nessuno piaceva il colore giallo. Insomma,a nessuno piaceva com’era quella casa. Finalmente era giunta l’ora di dormire,ma come abbiamo già detto,la stanza dei bambini non c’era ancora,e si limitarono tutti a dormire nella stanza dei genitori:otto in un letto!! Il giorno dopo la madre andò da un architetto che potesse fare la loro cameretta e, alla sera i bambini andarono a dormire alle 8.30,perché l’altra notte erano come sardine in quel letto,e quindi non avevano dormito molto. La mattina i due bambini dissero alla mamma che,di nuovo,non avevano dormito bene,perché non si tenevano compagnia l’uno con l’altro e la mamma andò subito a comprare per loro dei peluche. Però anche quella famiglia abbandonò la casa,ma non la vendette a nessuno;i bambini non volevano andare via da quella casa,che per loro oramai era una piccola reggia,ma i genitori li portarono via a notte fonda e nascosero i peluche per non farli vedere ai bambini se si fossero svegliati. Voi vi chiederete il perché quando ci sono andata io si vedevano,vero? Perché,come alcuni sanno,nel 2003 in quel paese e negli altri vicini era venuto il terremoto e,probabilmente aveva mosso i peluche che si erano scostati dai loro nascondigli.


Capitolo 5°:non immaginate cosa nel 2011...

In tutti questi anni la casa ha avuto dei cambiamenti come vi ho detto:riguardo la pittura,riguardo la camera dei bambini e riguardo il terremoto che ha spostato i peluche e che ha dato vita a crepe gigantesche,ma la casa era ancora intatta con il suo bel tetto….Un miracolo!! Il giorno dopo ho guardato meglio la casa e vedevo dieci crepe che prima non c’erano:poteva essere stato un piccolo avvallamento,ma ad un certo punto sento un boato,mi giro e,quando mi rivolto,la casa non c’era più…..io ero tristissima e ad un certo punto una folata di vento mi ha portato via dalla cute il cappello a cui tenevo tanto,ma questi volò verso le montagne:servirà ai bambini poveri per coprirsi dal sole….che quel giorno non c’era. Dopo il vento passò,ma rimase una brezza freddolina nonostante fosse solo settembre;io non mi mossi dal mio posto,ero rimasta per almeno un’ora a guardare la casa ormai distrutta. Avevo le lacrime agli occhi,e non pensate che sia esagerato piangere per una casa, perchè io c’ero affezionata e,dopotutto,avevo ricordato tanti momenti felici e memorabili di questa villa-casa del passato. Ero disperata,non sapevo dove andare,cosa fare e chi chiamare. Alla fine decisi di andare a chiamare un muratore o almeno una persona che mi potesse aiutare a rimediare quel disastro,ma mi tenni la faccia coperta da una grande sciarpa e dal cappuccio,perché non volevo che la gente vedesse che piangevo e che ero dispiaciuta per la casa. Per questo fatto,andai da un muratore che era un conoscente di famiglia e lui mi tirò un po’ su il morale,perché mi fece due divertentissime battute,che mi fecero cambiare la posizione della bocca:da un triste in giù ad un allegro in su. Camminammo insieme per vedere meglio cosa era rimasto della villa-casa…nulla,solo qualche pezzo di intonaco e,ovviamente,dei mattoni e del tetto:si vede che la magia era finita sotto quelle macerie che la bloccavano dalla via per il tetto. Ormai le lacrime sul mio viso erano sparite ed ero diventata serena.


Capitolo 6°:una nuova casa tutta per me

Chiesi al muratore di ricostruire la casa com’era prima,solo che non volevo la pittura sulle pareti esterne,ma i sassi:davano l’idea di una cosa antica e pregiata. I miei genitori non potevano credere che la loro adorata figliola avesse potuto fare una cosa così coraggiosa,ed erano molto fieri di me,anche perché scrissero un articolo sul giornale con scritto:”una ragazza molto coraggiosa” con la mia descrizione e che cosa avevo fatto per finire sulla stampa in prima pagina. In quella casa ospitavo sempre amici a dormire,perché era molto spaziosa,ma non l’adoperavo solo per quello:tutto il contrario!!la usavo quando la casa dei miei genitori(era la mia vecchia,ma ora la chiamo così perché ormai la mia casa era quella!)era in “lavori in corso”:quando magari c’era il bagno fuori posto,la usavo come uno studio di lavoro,dove facevo dipinti e poesie….la usavo quasi sempre,ma l’uso più importate che faccio è di adoperarla per stare in privato con me stessa,e pensare,pensare e ancora pensare come ho potuto fare ad arrivare fin lì:pensavo che non avrei mai abitato in una reggia come quella,che mi dava onore solo a pensare che era mia,dopo re e regine,dopo contadini e dopo delle persone un po’ viziate….ora la casa era mia.

30 commenti:

  1. Sono la "piccola autrice" di questo racconto e volevo ringraziare Emanuela per averlo messo sul suo blog. Ho già in mente altri due libri e...Da grande farò la scrittrice,ho deciso!!!Un bacione ad Emanuela,Giorgia e Marco!!.

    RispondiElimina
  2. Se farai la scrittrice mi devi promettere che il primo autografo sul tuo libro lo farai a me, ok? Sei davvero molto molto brava, un bacione.

    RispondiElimina
  3. Va bene!!sarai la prima!!però da quel giorno passeranno molti anni!!mia mamma si comporta bene in ufficio???sai,la devo tenere sott'occhio no?!
    salutami Giorgina e Marco!!

    RispondiElimina
  4. Ok, aspetterò tutto il tempo che c'è da aspettare! Non ti preoccupare per la tua mamma, si comporta benone, se fa la monella ti faccio io la spia!!! Un grosso bacio da me, Giorgina e Marco! A presto, manu.

    RispondiElimina
  5. Meno male che fa la brava....sennò l'aggiusto io!!
    volevo dirti una cosa,la mia amica Matilde,voleva mandare un commento qui,però non è apparso,come mai??un bacione!!

    RispondiElimina
  6. Ciao Marghe, a volte anche io non riesco ad inserire un commento, devo riprovare, è il blog che fa i capricci. Puoi farti scrivere il commento da Matilde, mandarmelo su Facebook e io te lo inserisco!!! Un bacione, fammi sapere!

    RispondiElimina
  7. Non ho più sentito Matilde e non so cosa voleva scrivere.....Il nostro viaggio a Parigi è stato molto bello e mi è dispiaciuto molto andare via oggi. La nostra compagnia aerea era molto valida e all'andata(quando andavamo all'aereoporto di Parigi)il pilota è stato bravissimo sia al decollo che all'atterraggio....Non si è sentito neanche!!al ritorno(quando andavamo a malpensa)c'era un pilota un pò più scatenato...Ma c'era anche brutto tempo...Vabbè,l'importante è che ci siamo divertiti. Pensa che ad andare a Parigi ci abbiamo messo 1 ora,anzi meno...50 minuti...Velocissimo. Un bacione!!

    RispondiElimina
  8. BUON ANNO NUOVO A TUTTI!!!!!!!!

    RispondiElimina
  9. Buon anno anche a te! Un mega bacio!

    RispondiElimina
  10. Cara Margherita,
    ho letto con attenzione la tua bellissima storia. Brava!
    Sono felice di vedere come tu riesca a trasmettere attraverso lo scritto il tuo vissuto emotivo.
    Coltiva sempre con gioia ed interesse questo tuo grande dono.
    Ciao, un bacione grosso, grosso!
    la tua baby

    RispondiElimina
  11. Ciao Garby!!! Grazie dei complimenti!! Spero davvero che potrò coltivare questo interesse,ma prima devo zappare,zappare e ancora zappare per fare un buco profondo,in modo che il bulbo non caschi. La storia è questa:zappare significa studiare,e fare il buco profondo in modo che il bulbo non cada vuol dire che devo fare in modo di non cascare su questa meravigliosa via della scrittura per tante altre stupidaggini. Un grosso bacio


    MargheritaMacciò

    RispondiElimina
  12. Ciao Manu!!!!!!Giorgina come sta??E Marco??Dai un bacione a tutti!!!!!

    RispondiElimina
  13. Ciao a tutti!!!!!!Che bello...Domenica e Lunedì nevica!!!Lo so che per voi non è tanto bello,perchè con la macchina è un po' un casino(andare a lavoro,portare i figli ai compleanni,andare a fare commissioni ecc..)ma per noi bambini è una magia vedere quella soffice neve che scende e che imbianca tutto!!A me piace guardarla scendere dalla finestra accanto al lampione,perchè fa luce e la vedo meglio...Poi il giorno dopo è tutto bianco,e noi bambini possiamo fare le palle di neve,in pupazzi di neve,castelli,scendere con il bob e molte altre cose. Invece certi bambini meno fortunati di noi si rallegrano solo a vedere che scende. Un grandissimo bacione a tutti!!!!!!

    p.s. Una volta,Manu,andiamo a mangiare la pizza io,te,la mamma e Giorgina!!!ciaooooooooooooo

    RispondiElimina
  14. Ciao Margot, sei davvero brava, ho letto il tuo racconto sulla neve e mi hai davvero affascinata. Credo che tu abbia un dono innato per la scrittura e spero davvero che tu riesca a realizzare tutti i tuoi sogni. Come sai ho rotto il pc, ora la situazione è risolta (ne ho comperato un altro!) e a breve pubblicherò il tuo racconto sulla neve.
    ps per la pizza sono già d'ccordo con la mamma di andarci presto!
    pps io e claudia a maggio andremo al salone del libro di Torino, lo conosci? perchè non venite anche tu e la mamma?
    un mega bacio
    manu

    RispondiElimina
  15. Non lo so,ma lo chiedo alla mamma,magari mi ci porta....Elena Balostro(mammina)aveva pensato di andare anche a Genova per la mostra di Luzzati....Che confusione!!!Che bello,non ci posso credere!!!NEVICA!!!!!!Lo so che per voi è un pò una rottura con la macchina...Abbiamo dovuto rinunciare a due impegni oggi per la neve..Salutami Giorgina e Marco!!!

    RispondiElimina
  16. Cara Margherita,
    ho letto la tua risposta al mio commento.
    Mi è piaciuta tanto, tanto, ma di più il tuo secondo scritto in cui descrivi perfettamente il paesaggio coperto dalla "galaverna"e poi dalla neve. Rende molto bene l'idea della magia dell'Inverno, quello con la I maiuscola.
    La neve,però, non devi limitarti a guardarla dai vetri:esci,gioca a palle di neve perchè a Carezzano questa cuccagna dura sempre molto poco.
    Salutami la mamma, il papà, la nonna, il nonno, la nana e Giorgio.
    Un bacio grosso, grosso a te
    Gabry
    .

    RispondiElimina
  17. Ciao Gabry!Mi è venuta l'ispirazione della poesia della neve quando una mia amica ha detto:"Che bello,si dovrebbe fare una foto!". Io ho pensato:"Tu ci fai la foto,e io ci scrivo una poesia....". Tanti tanti bacioni!!!

    RispondiElimina
  18. Questa "M" è per il nome di prima

    RispondiElimina
  19. Margot Macciò/Margherita5 febbraio 2012 alle ore 10:18

    Sapete che oggi avevo un po' di febbre?Se sapete cosa vuol dire "Non star bene" saprete benissimo come ci si sente. Per questo non avevo voglia di andare a mangiare proprio a tavola,allora ho chiesto a mia mamma se mi poteva portare il riso e la polpetta sul divano e....Me li ha portati!!!Troppo forte!!Poi ha mangiato anche lei un po' con me,"Per tenerti compagnia",mi ha detto. A metà "pranzo" ho preso un Oki,e mi è passato tutto...Ora ho solo un leggerissimo mal di testa e...FAME!!!Però dopo mangiato papi(mio papà)si è coricato sul divano,e io gli chiedo come mai aveva quella faccia da malato,e lui mi risponde:"Ho mal di testa". Allora io gli dico:"Te l'ho attaccato!!!!". Ad un tratto mi sento molto meglio...Sarà forse perchè ora gliel'ho attaccato?O è l'effetto dell'oki??Vi do un indizio,dopo il mal di testa mi è completamente passato...Ora non cel'ha nè io nè papi..E neanche la mamma!!!!Ora vi avrò un po' stufato con tutti questi mal di testa,l'unica cosa che vi dico è "tanti carissimi baci" e....Che il mal di testa non venga neanche a voi!!!!

    RispondiElimina
  20. Ciao febbre!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Evvaiiiiiiiiiiiii non ce lo piùùùùùùùùùùùùùù!!!!!!!!!!!!Non ne posso più di stare in casa.............VOGLIO USCIREEEEEEEEEEEEEE!!!!!

    RispondiElimina
  21. E brava Margot!!! In compenso qui ce l'ha Giorgina... Che sfiga!!! Un bacione!!!

    RispondiElimina
  22. Manu,come fai a mettere la foto sul commento???

    RispondiElimina
  23. Margot, non credo che si possa, ma se vuoi mettere foto mandale che te le pubblico io!

    RispondiElimina
  24. ma dove te le mando??via mail??

    RispondiElimina
  25. Si o via mail o su facebook, oppure le dai alla mamma sulla chiavetta che me le passa...

    RispondiElimina
  26. Quindi poi quando scrivo un commento viene la mia foto in quello spazio dove la metti tu,vero??Quello vicino al nome!!Comunque ora te la invio via mail!!!tanti bacioni!!

    RispondiElimina
  27. complimenti x i tuoi racconti!!!:-)) li ho letti attentamente e li reputo incredibili(in senso buono)...brava marghe ;-D
    un baciotto...LUCRY!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  28. mi sono scordata di dirti.... BUON COMPLEANNO!!!! in anticipo

    RispondiElimina
  29. Concordo è bravissima... anche perché ha racconto di una casetta di Carezzano, ma non ho capito qual'è :)

    RispondiElimina
  30. Ciao marghe sono marti come va? Bello il tuo libro ho appena finito di leggerlo, bacioni marty!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!=)=)=)=)=)

    RispondiElimina

pin

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...