sabato 31 dicembre 2011

Caro 2011 ti scrivo

Caro 2011 ti scrivo,
un pò per tradizione (qui e qui) e un pò perchè ne sento il bisogno... Un bilancio è doveroso dopo un lungo anno trascorso insieme, io, te, la mia famiglia, i miei pensieri e i miei progetti. Vorrei dirti tante cose che si trovano rinchiuse nel mio cuore e nella mia testa, ma credo che siano troppo intime per scriverle e che resteranno segretamente custodite fra me e te.
Intanto grazie, per tutto quello che mi hai portato, soprattutto per le nuove vite, i bambini che amiamo così tanto e che hanno arricchito la nostra famiglia e le nostre giornate in modo così speciale... Grazie per Nicolò, il bambino più bello del mondo, grazie per Matteo e per la sua mamma Daniela, una delle amiche migliori che abbia mai avuto, una persona davvero speciale a cui voglio un mondo di bene e anche se non riesco sempre a starle vicina come dovrei, lei sa che è sempre nel mio cuore. Grazie per il piccolo Edoardo e per la gioia negli occhi della sua mamma e del suo papà ogni volta che lo guardano, e grazie per l'ultima nata, la piccola Letizia, che è una meraviglia della natura e che insieme a Michela e Sergio ci fa sentire ogni giorno ancora più a casa nostra.
Grazie a quest'anno fantastico trascorso con mia figlia Giorgia, perchè vederla crescere imparando a muoversi, a parlare e a chiedere i suoi mille perchè, è stato semplicemente meraviglioso. Imparare a starle vicino e aiutarla nel suo percorso insieme a mio marito è l'esperienza più profonda e significativa delle nostre vite, anche se estremamente impegnativa e faticosa. E grazie anche per lui, per mio marito, a tratti un bambino giocherellone e inaffidabile , ma certamente un uomo forte e capace di farmi sentire sempre sicura di noi, perchè sempre al mio fianco.
Grazie per le mie tre Claudie, che sono un regalo, una certezza e una sorpresa. La prima, mia cugina, un regalo: perchè l'ho ritrovata lo scorso annol'ho rivista nel corso di questo e perchè so che c'è, so dov'è e so che cosa fa ed è bellissimo avere la certezza di poterla abbracciare dopo tantissimi anni trascorsi a pensarla e farmi mille domande su di lei. La seconda, la mia collega, una certezza. La certezza della nostra amicizia, del suo sguardo complice appena alzo gli occhi dalla mia scrivania e incontro il suo, delle nostre risate, dell'intesa perfetta che abbiamo. Quest'amicizia è la mia certezza, con la certezza che continuerà. La terza: una vera sorpresa! La mia Claudietta conosciuta per caso sul web, ma non troppo per caso, che finalmente ho incontrato di persona, e di cui, un giorno, forse, vi racconterò...
Grazie per Paola, la mia migliore amica. Grazie perchè lei è Paola, la mia migliore amica.
Grazie a tanti blog amici, alle nuove amicizie strette in rete, e grazie in particolare a Camilla di ZeldaWasAWriter, in assoluto il mio blog preferito, per allietare ogni mia mattinata con i suoi racconti sempre pieni di gioia, buon umore e sentimenti purissimi.
E' scontato caro 2011, ringraziarti per la salute che ci hai dato e per la mia famiglia, mia madre e mio padre che mi sono sempre stati vicini e che mi hanno dato una mano enorme nel gestire la mia vita giorno dopo giorno.
Poco tempo fa, ti sei portato via mio nonno e di questo non ti ringrazio affatto, ma devo accettarlo e pensare che hai fatto soltanto il tuo dovere. Spero che ora mi stia guardando da lassù con la mia adorata nonnina che si è portata via il 2009 e che insieme stiano ascoltando un brano di Michael Jackson o di Amy WineHouse, anche se sono certa che i loro gusti musicali siano ben differenti e lontani dai miei.

Ti ringrazio per tutto caro 2011 ed auguro a tutti un anno meraviglioso.


giovedì 29 dicembre 2011

5 dedideri per il 2012 by ZeldaWasAWriter


Dopo questo post di Camilla, dopo aver goduto di ciò che scrive, dopo essermi divertita con le sue trovate geniali, ecco i miei cinque desideri per l'anno 2012, che spero tanto di poter realizzare.

1. Crescere lei, al meglio delle mie idee, delle mie forze e delle mie possibilità. Ce la faro'? Naturalmente "lei" è la mia bambina, a cui va il primo pensiero della giornata e l'ultimo della sera, che mi fa crescere ogni giorno insieme a lei e mette ogni giorno in discussione il mio ruolo di mamma. Spero di farcela, di poter godere di un piccolo fruttino ben piantato!

2. Uscire più spesso, con le mie amiche e con my love. Bambini VS Mondanità! Sarà dura! Questo è un desiderio a cui tengo molto, perchè, lo ammetto, ultimamente sono stata poco mondana e molto molto pantofolaia. Sarà perchè lei ha poco meno di tre anni? Credo proprio di si, ma adesso basta ritanarsi in casa. Mondo, arrivoooooo!!!

3. Perdere 5 chili. Alla faccia della mia golosità. *Manu VS Bilancia*
Mamma mia, quanto sarà dura!!! Io sono golosissima di tutto, primi, secondi, dolci, contorni e dopo la convivenza e successivamente con la gravidanza, sono passata da una taglia 40-42 ad una 44! Aiuto! Odio le diete, le limitazioni, pesare il cibo, pensare al conteggio delle calorie, tutto questo mi deprime, ma ce la devo fare, voglio ritornare ad essere il "peso piuma" di prima.... Ma non so se ci riuscirò....

4. Iscrivermi in palestra, preferibilmente un corso di yoga, la mia salute psico-fisica lo vuole! Vorrei praticare qualche sport, dato che quelli che ultimamente conosco sono stirare, spolverare e fare i letti (che tristezza)! Vorrei liberare la mente da tutto, disintossicarmi da stress, ansie, cattivi pensieri e frustrazioni almeno per un paio d'ore la settimana. Credo che questo sia fattibile.

5. Ultimo, ma non ultimo e no retorico:

BE HAPPY!

E voi? Quali sono i vostri desideri per il nuovo anno? Ci avete pensato? ZeldaWasAWriter raccoglie quelli di tutti e li pubblica sul suo magnifico blog, fateci un giro e non smetterete più di leggerla!

domenica 18 dicembre 2011

Dolce nonno

Io ti ricordo così, come un'immagine bellissima piena di gioia e colori che resterà impressa per sempre nella mia mente. Con lei in braccio, seduta sulla tue ginocchia, proprio dove stavo io quando ero piccina. Perchè non esistono parole per il dolore, solo ricordi, solo pensieri, soltanto frammenti di vita. E ci si aggrappa ai più belli.
Ciao dolce nonnino.

venerdì 16 dicembre 2011

Un packaging molto personalizzato











1. Stampare su carta A4 normale o fotografica, le vostre immagini preferite. Io ho optato per quelle di Giorgia fatte apposta per Natale, con tanto di capello rosso e corna da renna, perchè ciò che dobbiamo impacchettare è il pensierino per le maestre, quindi qualcosa di strettamente legato a mia figlia.
2. Ritagliare la carta in eccedenza, se il regalo è di piccole dimensioni (peccato sprecare una carta natalizia così particolare!).
3. Abbellire il pacchetto con nastrini, ciondoli, biglietti vari.... Io ho utilizzato dei piccoli sali da bagno a forma di caramella, dei nastri riciclati color avorio ed i bigliettini di auguri personalizzati, fatti con SmileBox, prima stampati e poi plastificati.

A parte la pessima qualità delle fotografie, non vi pare un'idea originale per impacchettari i vostri doni?

mercoledì 14 dicembre 2011

#leaveamessage



Abbiamo colpito anche noi! Un'idea di Chiara - MaCheDavvero? che mi è piaciuta moltissimo: distribuire pensieri felici dentro bigliettini da lasciare in giro qui e là, dove più ci piace: treno, bagni, uffici, cassetta delle lettere, insomma ovunque! Chiunque lo trovi sarà sicuramente invaso da un'immensa ondata di benessere e felicità! Ecco le mie quattro frasi di positività:






Ed ecco la "versione originale" dei miei bigliettini, quelli che poi ho sparso in giro...



I bigliettini che ho stampato, sono stati plastificati perchè ho colpito in zone aperte, parco giochi, piazzetta, panchine per innamorati....
Che il buon umore sia con voi oggi, ammmiciiiii!!!

sabato 10 dicembre 2011

Leave a message



A questa iniziativa non si può non partecipare. Wonder la conosciamo tutti no? Ecco, questa è una genialata delle sue. Lasciare un messaggio di amicizia, amore, fratellanza, buon umore, insomma di positività, il giorno 14 dicembre utilizzando un semplice bigliettino di carta che verrà lasciato in giro, così, quasi per caso. Come?
Leggete le istruzioni sul MaCheDavvero? e partecipate numerose!
Io ci sono.

giovedì 8 dicembre 2011

Christmas Time!




8 dicembre: missione albero di Natale, come nelle migliori tradizioni. Quest'anno ho deciso per l'argento e il viola, anche se qualcuno ha storto il naso sul secondo colore, e fino alla fine anche io dubitavo proprio del viola temendo un risultato troppo "cupo", invece una bella dose di argento ed una spruzzata di neve spray sui rami dell'albero, ha reso il tutto gioioso e luminoso. Sono molto soddisfatta del risultato ottenuto perchè ho riciclato davvero molti materiali e speso molto poco.
Per prima cosa le pigne, raccolte certamente a tempo debito e spruzzate con lo spray color argento: sono meravigliose! Per appenderle all'albero, sono stati fatti dei gancetti di metallo ed infilati dentro la "testa" della pigna stessa. Il risultato mi piace da morire. Le palline invece sono un bel recupero dei gomitoli di lana viola regalatami dalla mia amica Augusta; alla lana ho aggiunto anche dello spago e della corda che ho trovato in casa. Il procedimento è davvero molto semplice, io ho trovato il tutorial sul blog di StrampaLaura. Mi sono divertita molto a creare queste palline, soprattutto per la mia piccola assistente che mi ha aiutato con tutto l'impegno possibile e quella magica fantasia che sono i bambini sanno aggiungere a tutto ciò che li circonda. La lana viola l'ho lasciata asciugare e basta, mentre corda e spago, una volta asciutte sono state ricoperte di color argento con la bomboletta spray. Naturalmente ho aggiunto qualche altra pallina acquistata qui e là, ma credetemi, niente spese folli, se si gira un pò dappertutto e si hanno le idee chiare, è possibile acquistare cose carine a poco prezzo. In fondo è l'insieme che rende unico e particolare il risultato. Infine i fiocchi, fatti con i nastri di tessuto per legare i pacchi, credo diano un tocco elegante e raffinato (esagero forse?!?) al mio albero. Unico cruccio: bisogna farli bene!!!! Io non sono molto brava a infiocchettare, ma il risultato mi soddisfa abbastanza. Per il resto, luci, neve spray e festoni degli anni passati, con il solo piccolo accorgimento di "restare intonata". Ecco, il nostro albero è pronto per accogliere Babbo Natale, e il vostro??? Quali sono i vostri colori????

martedì 6 dicembre 2011

Tre anni fa....

Tre anni fa mi sposavo. Marco mi aspettava davanti al Comune e Giorgia era nella mia pancia al calduccio. Era una giornata di sole, nonostante la neve si fosse fatta vedere già quattro volte. Avevo paura di scivolare con i tacchi e col pancione, e per allentare un pò la tensione ho bevuto due bicchieri di vino bianco a stomaco vuoto. Non ho vomitato, anzi, è stata una delle giornate più belle della mia vita. Per questo condivido "qualcosa" di quel giorno con voi.
Per questo e per augurare a Marco buon anniversario.













venerdì 25 novembre 2011

Una serata per le donne


Questa sera ho assistitito con grande attenzione ad un incontro molto importante, dove due donne esperte, competenti e impegnate nel sociale, hanno spiegato e documentato molto bene, quanto sia grave e vergognosa la problematica relativa alla violenza sulle donne, che colpisce davvero più di quanto possiamo immaginare. La mia è una realtà abbastanza piccola, di paese, perciò parlare di questo argomento, qui, in un contesto ristretto, è stato così importante. Perchè questi episodi succedono ovunque, in città, in paese, a mamme, donne laureate, ragazze che convivono, vicine di casa...
Questa sera, due parole hanno lasciato un segno:
paura e vergogna.  
Spesso le donne non denunciano per questi due tipi di sentimenti: la paura, di non essere credute, di che cosa avverrà dopo, delle conseguenze, della reazione del proprio compagno. La vergogna di rendere pubblica una situazione magari inimmaginabile al mondo esterno, e il timore di essere giudicate.
Questo è un tema difficilissimo da affrontare, credo che soltanto gli "addetti ai lavori" possano essere di supporto a tutte le donne che si trovano in queste situazioni tremende. Tutte le altre persone però, non possono e non devono vivere nell'indifferenza più totale. Abbiamo il dovere morale di fare da supporto a queste donne, di consigliare, di proteggere, di spronare a rivolgersi agli enti competenti. Per rendere la loro vita di nuovo bella, e per punire gli abusi, che purtroppo sembra, non si riescano a fermare.

Per quanto riguarda la provincia di Alessandria, segnalo il Centro Antiviolenza Me.dea.


(Tratto da QUI)
Il centro offre uno "spazio" in cui è possibile per la donna esprimere i propri vissuti, raccontare e leggere, dal suo punto di vista, l’esperienza di violenza subita, ricostruire stima e fiducia in se stessa e tracciare, insieme all’operatrice, una strategia efficace di uscita dalla violenza nel più assoluto rispetto dell'anonimato.

Grazie al lavoro di rete che, in questi anni, ha tessuto l’Assessorato Provinciale alle Pari Opportunità, e all’impegno di tutte le istituzioni del territorio anche nella nostra provincia possiamo dire “mai più sola”.

Il Centro Antiviolenza attivato dall'Associazione me.dea grazie al piano di contrasto alla violenza della Provincia di Alessandria offre un servizio di "prima accoglienza" e "raccordo" con le istituzioni.

Il Centro ti dà la possibilità di:


• Fissare un colloquio di accoglienza per affrontare il tuo disagio;
• Parlare del tuo problema con operatrici preparate a capirlo e ad aiutarti;
• Metterti in contatto con i servizi socio-sanitari, il tribunale e le forze dell’ordine con le quali collaboriamo;

Gli obiettivi generali del Centro:



• accompagnamento ed orientamento all’uscita da situazioni di marginalità dovuti a violenza di genere;
• erogazione di informazioni sanitarie, sui diritti, sui servizi;
• sensibilizzazione sul tema della violenza a donne e minori sul territorio cittadino;
• incentivazione di un clima di collaborazione tra le risorse di rete;
• pianificazione strategica inter-istituzionale;
• progettazione e realizzazione proposte/percorsi formativi;
• elaborazione di strumenti per gli/le operatori/trici sul tema della violenza.

Vi lascio inoltre, qualche link utile:

http://www.zeroviolenzadonne.it/
Wikipedia
Stalking
Siamo Pari
Antiviolenzadonna





mercoledì 23 novembre 2011

Il fantastico mondo di Margherita

Margherita ha nove anni ed è già una scrittrice. Ho letto il suo racconto e ne sono rimasta affascinata: dal modo di narrare, da come descrive le cose, dalla fantasia e dalla sua grande sensibilità. Secondo me la scrittura è un dono, e credo che lei lo abbia. Oggi sono felicissima di condividere con voi questa meravigliosa storia, e se ne verranno altre, tutte quelle che lei vorrà.

Impariamo dai bambini, ripartiamo da loro; osserviamoli, ascoltiamoli e leggiamoli. Ne abbiamo molto bisogno. Diventeremo migliori.




Capitolo 1°: Com’era fatta?......

C’era una volta,nel paese di Carezzano, una casetta vecchia e, non tanto più stabile come in passato, quando era una villa abitata dal re e dalla regina con tutti i suoi servi e maggiordomi d’onore. Quando passavano gli abitanti del paese se ne meravigliavano,ma ora quella struttura passava inosservata da tutti,soprattutto dalle mamme con i loro figli! Quando si avvicinava un nanerottolo per guardare meglio,la mamma gli diceva che era una struttura pericolante e suggeriva al figlio di allontanarsi altrimenti si sarebbe preso un coppo in testa!!!poi la consideravano “vecchia”.Questa “struttura pericolante” non aveva affatto nessun coppo sporgente e nessuna mattonella fuori posto,era un miracolo che quel tetto fosse ancora intatto come in passato!!Aveva tutti i vetri delle finestre rotte e delle persiane…..Bhè di quelle è meglio non parlarne,erano tutte storte,spaccate e c’era così tanta polvere che se fosse stato cibo avrebbe sfamato un’intera nazione!I muri avevano migliaia di crepe e oramai la pittura rosa pastello era diventata bianca come un confetto,ma c’era anche una leggera sfumatura di marrone….Ovviamente della terra asciutta che il vento portava via e che ricopriva la casa. Entrando la vecchia porta scricchiolava:era molto arrugginita,ma in tutte le stanze era così. Per esempio nel lussuoso salotto….o meglio dire nel vecchio salotto, c’erano i divani con dei buchi e tutti impolverati,a nessuno avrebbe ispirato di sedersi sopra, nella cucina se si apriva il forno si vedeva una ragnatela grandissima con il suo proprietario. Salendo delle antiche scale di sassi si andava al piano di sopra. Nella camera da letto dei bambini c’erano sparsi per la stanza vari vecchi peluche,tutti sporchi e malconci,i mobili erano impolverati tanto quanto le persiane e c’erano ragnatele sparse qua e là. La stanza dei genitori era,anche se vecchia,una piccola reggia dorata:sul letto era ancora posato il lenzuolo color oro con i bordini rossi,e sopra il letto c’era una piccola cupola,che aveva accanto un antichissimo quadro di un certo valore, raffigurante una scena di guerra. Il bagno era normale,ma con degli squarci sulle pareti;il corridoio era infestato da ragni e ragnatele,era piccolo,basso e molto stretto:sembrava un piccolo passaggio segreto che portava alle due camere.


Capitolo 2°:il 1945..data speciale

Questa casetta nel 1945(come vi ho detto prima)era abitata dal re e dalla regina. La pittura delle pareti era gialla e non era sfumata né di bianco né di marrone,ma era tinta unita. La stanza dei bambini …neanche una traccia. Le ragnatele non esistevano in tutta quella pulizia e perfezione che le domestiche dei sovrani lasciavano ogni giorno in casa a fine giornata,quando dovevano tornare a casa e riposarsi. Insomma,la villa era molto diversa da adesso,e non aveva cose in comune….a parte una:

il tetto. Era come adesso,sembrava che una magia lo avesse incantato e lui obbediva agli ordini dei movimenti della bacchetta,come se fosse un burattino. Quel giorno però fu speciale per tutti, perché il 25 aprile tutti gli italiani catturati dai tedeschi si liberarono e la regina ebbe un’idea:invitare tutti i liberati a casa loro a mangiare e festeggiare per la libertà che avevano conquistato. La casetta era ben spaziosa,ma non poteva ospitare più di 10 persone al tavolo, tutti però erano così felici che si accontentarono perfino di mangiare seduti per terra e la regina si onorò del fatto che aveva avuto una splendida idea. Alla sera erano tutti stanchi ma ben saziati e molto soddisfatti di essere ancora a festeggiare dopo tanti anni che oramai erano dietro le sbarre,nutriti a pane e acqua. Il corridoio della casa era molto utile per i fuggitivi,perché si erano rifugiati lì per qualche giorno;magari i tedeschi non avevano rinunciato a cercarli e lì non li avrebbero mai trovati. Ma i tedeschi non tornarono e i fuggitivi si misero il cuore in pace.


Capitolo 3°:I 10 contadini

Passarono gli anni e il re e la regina morirono. Vennero ad abitare in quella villa 10 contadini,tra cui due genitori e otto figlie. Il padre delle bambine era in fase di stress con tutte quelle femmine,compresa sua moglie,che parlavano di shopping,di smalti e di fidanzati….ma i loro erano solo sogni,perché essendo contadine non si potevano permettere tutte queste cose a parte i ragazzi. Quella famiglia era molto disperata e contenta allo stesso momento:contenta perché era riuscita a trovare una casa,ma disperata perché non avevano soldi. Un giorno passò di lì un ragazzo bello,intelligente e ricco e si diceva in paese che si chiamasse Romeo. Bussò alla porta dei contadini per fare uno scherzo,ma aprì il padre che era molto duro e prepotente:uno di quei padri che fanno filare dritto e,mentre il ragazzo cercava di scappare,il padre lo prese per la maglietta e lo trattenne lì,nelle sue braccia minute e piccolissime. Valerio(era il nome del padre)chiese a Romeo che cosa ci faceva lì e lui,mentendo, disse che era venuto per dire a loro se gli potevano fare un favore:aiutare suo padre a piantare nel suo giardino una pianta grandissima. Valerio accettò e disse a Romeo di vedersi lì ad una certa ora; sbattè la porta davanti al ragazzino che se ne andò subito a parlare con il padre,come Valerio andò subito a parlare con sua moglie e le sue figlie, che accettarono. L’indomani si incontrarono lì e tutti insieme andarono a casa di Romeo. A fine giornata,quando tutto era al suo posto,il padre di Romeo diede una ricompensa alla famiglia di trecentomila lire(i nostri 150 euro)e la famiglia di contadini diventò poi ricca,perché le figlie andarono a scuola,si laurearono e incominciarono a lavorare per prendere i soldi e, per vivere in allegria e felicità.

 
Capitolo 4°:l’ultima data in passato:il 2003

Nel 2003 i contadini vendettero la casa a delle persone comuni*(né come il re e la regina,né come i contadini)*perché le figlie erano andate a vivere con i loro fidanzati in una casa lontana,e non potevano stare in due in una casa così grande!!Le persone erano una famiglia di:una bambina,un bambino,due genitori e quattro nonni. A quei tempi andava di moda il colore rosa e tutti nella casa,a parte i nonni che erano all’antica,erano vestiti di rosa,perché la mamma, li aveva obbligati, per fare bella figura davanti alla gente del paese(perché in quel paese spettegolavano sempre!). Però tutti erano d’accordo che il giallo era un colore orribile e,così,verniciarono la casa di rosa:un po’ perché andava di moda il rosa e un po’ perché a nessuno piaceva il colore giallo. Insomma,a nessuno piaceva com’era quella casa. Finalmente era giunta l’ora di dormire,ma come abbiamo già detto,la stanza dei bambini non c’era ancora,e si limitarono tutti a dormire nella stanza dei genitori:otto in un letto!! Il giorno dopo la madre andò da un architetto che potesse fare la loro cameretta e, alla sera i bambini andarono a dormire alle 8.30,perché l’altra notte erano come sardine in quel letto,e quindi non avevano dormito molto. La mattina i due bambini dissero alla mamma che,di nuovo,non avevano dormito bene,perché non si tenevano compagnia l’uno con l’altro e la mamma andò subito a comprare per loro dei peluche. Però anche quella famiglia abbandonò la casa,ma non la vendette a nessuno;i bambini non volevano andare via da quella casa,che per loro oramai era una piccola reggia,ma i genitori li portarono via a notte fonda e nascosero i peluche per non farli vedere ai bambini se si fossero svegliati. Voi vi chiederete il perché quando ci sono andata io si vedevano,vero? Perché,come alcuni sanno,nel 2003 in quel paese e negli altri vicini era venuto il terremoto e,probabilmente aveva mosso i peluche che si erano scostati dai loro nascondigli.


Capitolo 5°:non immaginate cosa nel 2011...

In tutti questi anni la casa ha avuto dei cambiamenti come vi ho detto:riguardo la pittura,riguardo la camera dei bambini e riguardo il terremoto che ha spostato i peluche e che ha dato vita a crepe gigantesche,ma la casa era ancora intatta con il suo bel tetto….Un miracolo!! Il giorno dopo ho guardato meglio la casa e vedevo dieci crepe che prima non c’erano:poteva essere stato un piccolo avvallamento,ma ad un certo punto sento un boato,mi giro e,quando mi rivolto,la casa non c’era più…..io ero tristissima e ad un certo punto una folata di vento mi ha portato via dalla cute il cappello a cui tenevo tanto,ma questi volò verso le montagne:servirà ai bambini poveri per coprirsi dal sole….che quel giorno non c’era. Dopo il vento passò,ma rimase una brezza freddolina nonostante fosse solo settembre;io non mi mossi dal mio posto,ero rimasta per almeno un’ora a guardare la casa ormai distrutta. Avevo le lacrime agli occhi,e non pensate che sia esagerato piangere per una casa, perchè io c’ero affezionata e,dopotutto,avevo ricordato tanti momenti felici e memorabili di questa villa-casa del passato. Ero disperata,non sapevo dove andare,cosa fare e chi chiamare. Alla fine decisi di andare a chiamare un muratore o almeno una persona che mi potesse aiutare a rimediare quel disastro,ma mi tenni la faccia coperta da una grande sciarpa e dal cappuccio,perché non volevo che la gente vedesse che piangevo e che ero dispiaciuta per la casa. Per questo fatto,andai da un muratore che era un conoscente di famiglia e lui mi tirò un po’ su il morale,perché mi fece due divertentissime battute,che mi fecero cambiare la posizione della bocca:da un triste in giù ad un allegro in su. Camminammo insieme per vedere meglio cosa era rimasto della villa-casa…nulla,solo qualche pezzo di intonaco e,ovviamente,dei mattoni e del tetto:si vede che la magia era finita sotto quelle macerie che la bloccavano dalla via per il tetto. Ormai le lacrime sul mio viso erano sparite ed ero diventata serena.


Capitolo 6°:una nuova casa tutta per me

Chiesi al muratore di ricostruire la casa com’era prima,solo che non volevo la pittura sulle pareti esterne,ma i sassi:davano l’idea di una cosa antica e pregiata. I miei genitori non potevano credere che la loro adorata figliola avesse potuto fare una cosa così coraggiosa,ed erano molto fieri di me,anche perché scrissero un articolo sul giornale con scritto:”una ragazza molto coraggiosa” con la mia descrizione e che cosa avevo fatto per finire sulla stampa in prima pagina. In quella casa ospitavo sempre amici a dormire,perché era molto spaziosa,ma non l’adoperavo solo per quello:tutto il contrario!!la usavo quando la casa dei miei genitori(era la mia vecchia,ma ora la chiamo così perché ormai la mia casa era quella!)era in “lavori in corso”:quando magari c’era il bagno fuori posto,la usavo come uno studio di lavoro,dove facevo dipinti e poesie….la usavo quasi sempre,ma l’uso più importate che faccio è di adoperarla per stare in privato con me stessa,e pensare,pensare e ancora pensare come ho potuto fare ad arrivare fin lì:pensavo che non avrei mai abitato in una reggia come quella,che mi dava onore solo a pensare che era mia,dopo re e regine,dopo contadini e dopo delle persone un po’ viziate….ora la casa era mia.

sabato 19 novembre 2011

Sabato pomeriggio



Sabato pomeriggio, niente di meglio di una bella passeggiata con il bambolotto preferito. Se poi si incontra Babbo Natale cosa si può chiedere di più? Però chissa se è proprio quello vero....

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